La Nazionale di Mallett supera 22-21 i transalpini: la vittoria più importante mai ottenuta
Al Flaminio l'Italrugby riscrive la storia. Il XV di Nick Mallett batte 22-21 la temuta Francia al termine di 82' di pura determinazione e grinta. I transalpini non avevano mai perso con l'Italia da quando esiste il Sei Nazioni, nei 32 precedenti tra le due squadre solo una volta l'azzurro aveva sotterrato i bleus.

La Francia ha certamente sottovalutato le capacità degli azzurri, convinta che la superiorità fisica potesse da sola essere sufficiente a zittire le velleità di Parisse e compagni. E si è svegliata troppo tardi, quando la rimonta italiana era sospinta dall'intero stadio romano e dagli dei della palla ovale.

La partenza è incoraggiante: un calcio di Mirco Bergamasco porta avanti gli azzurri, che fronteggiano al meglio ogni mischia e non falliscono un solo placcaggio. La Francia si affida a Parra, chirurgico con il suo piede fatato. Quando Clerc realizza la prima meta transalpina e Zanni evita il bis di Rougerie, si pensa al peggio. E invece Masi e Semenzato leggono alla perfezione ogni situazione tattica e gli azzurri a fine primo tempo sono sotto 6-8.

La Francia ha un sussulto ad inizio ripresa: mischia di potenza superiore e gioco alla mano più fluido. Break centrale di Trinh-Duc, che libera il corridoio per Parra. Meta e trasformazione per il +12 sul 18-6. Lì cambia la partita: Mirco Bergamasco fallisce e non di poco due calci, ma l'Italia non molla e sfonda. Benvenuti e Semenzato orchestrano la meta, e Masi non se lo fa dire due volte. Il nuovo calcio di Parra è l'ultimo sorriso transalpino: dal 16-21, due trasformazioni di Bergamasco - giocatore del Racing Metro di Parigi - portano l'Italia su una vetta che mai pensava di poter assaporare.

Le ultime mischie ordinate non mutano il punteggio, l'Italia resiste con lucidità e si regala una giornata trionfale. Trofeo Giuseppe Garibaldi nell'anno del 150° anniversario dell'Unità d'Italia, prima vittoria del Sei Nazioni 2011 e primo successo contro i bleus dal 1997. Mallett respira e festeggia con i suoi uomini: Andrea Masi man of the match da estremo, un ruolo che non ricopriva da due anni; Andrea Lo Cicero, atleta in attività con più 'caps' in azzurro; Sergio Parisse, capitano indomabile. E tutti gli altri, autori di un'impresa storica, la più grande nella vita rugbystica del Belpaese.