RISULTATI RITORNO SEMIFINALI:
BARCELLONA-CHELSEA: 2-2
Barcellona (3-4-3): Valdés; Piqué (26′pt Dani Alves), Mascherano, Puyol; Xavi, Busquets, Iniesta, Cuenca (23′st Tello); Fábregas (29′st Keita), Messi, Sánchez. A disp.: Pinto, Adriano, Alcantara, Pedro. All.: Guardiola.
Chelsea (4-3-2-1): Cech; Ivanovic, Terry, Cahill (12′ Bosingwa), Cole; Obi Mikel, Lampard, Mereiles; Mata (13′st Kalou), Ramires; Drogba (35′st Torres). A disp.: Turnbull, Essien, Sturridge, Malouda. All.: Di Matteo.
Arbitro: Cakir (Turchia)
Marcatori: 35′ Busquets (B), 44′ Iniesta (B), 46′ Ramires (C), 91′ Torres (C)
Ammoniti: Iniesta, Messi (B), Obi Mikel, Ramires, Cech, Lampard, Mereiles (C)
Espulsi: Terry (C)
Note: 49′ Messi (B) sbaglia un calcio di rigore
REAL MADRID-BAYERN MONACO 2-1 (1-3 dcr)
REAL MADRID (4-2-3-1): Casillas; Arbeloa, Sergio Ramos, Pepe, Marcelo; Khedira, Xabi Alonso; Di Maria (75′ Kakà), Ozil (110′ Granero), C.Ronaldo; Benzema (106′ Higuain). A disposizione: Adan, Albiol, Coentrao, Callejon. All.: Mourinho
BAYERN MONACO (4-2-3-1): Neuer; Lahm, Boateng, Badstuber, Alaba; Schweinsteiger, Luiz Gustavo; Robben, Kroos, Ribery (95′ Muller); Gomez. A disposizione: Butt, Rafinha, Contento, Tymoschuk, Pranjic, Olic. All.: Heynckes
Ammoniti: Arbeloa, Pepe, Granero (R), Badstuber, Alaba, Luiz Gustavo, Robben (B)
Reti: 6′ rig. e 14′ Cristiano Ronaldo (R), 27′ rig. Robben (B)
Sequenza calci di rigore: Alaba (B, gol), Ronaldo (R parato), Gomez (B, gol), Kakà (R, parato), Kroos (B, parato), Xabi Alonso (R, gol), Lahm (B, parato), Sergio Ramos (R, alto), Schweinsteiger (B, gol)
Arbitro: Kassai
Heynckes e Di Matteo, la rivincita dei Normal sugli Special
Se qualcuno non l’avesse capito prima, ora non dovrebbe aver problemi a farlo. Il calcio è lo sport più bello del mondo. Il perché non è un mistero, non lo è mai stato. Ed è ancor più evidente dopo le ultime due semifinali di Champions League. Chiunque, in Europa, non aveva dubbi: “A Monaco di Baviera ci andranno loro, le due squadre più forti del pianeta, i dream team dei titani, Real Madrid e Barcellona”. Quote bassissime, esiti pressoché scontati, Bayern e Chelsea destinate a recitare il ruolo degli sparring partner. E invece, ancora una volta, come tante altre nella storia, il calcio ha smentito i facili pronostici. Regalandoci due sfide pazzesche, splendide, meravigliose, indimenticabili. Un mix di differenti stili e concezioni, e l’esito più imprevisto: in finale, il 19 maggio, ci saranno Jupp Heynckes e Roberto Di Matteo. I due Normal One, il redivivo e l’esordiente, spietati al cospetto degli Special. Quello per antonomasia, José Mourinho, e il gioiello di Spagna (anzi, di Catalogna), Pep Guardiola.
Perdono loro, gli speciali della panchina. E anche i due fenomeni del campo, Lionel Messi e Cristiano Ronaldo. Entrambi al di sotto delle attese, assenti nel momento più delicato, colpevoli (almeno in parte). Anche se parlare di responsabilità ci pare goffo, eccessivo e fuori luogo. Hanno vinto Bayern e Chelsea perché, come detto all’inizio, il calcio è uno sport meraviglioso. Con troppi segreti e carte nascoste, imprevedibili. Ci sta che il Barcellona, dopo anni di dominio, si prenda una stagione (macché, un mese!) di “riflessione”, e ci sta che Mourinho sia costretto a rinviare il sogno di conquista planetaria alla guida del Real. Perché non sempre i più forti vincono. Spesso, nel futbol, hanno la meglio astuzia, pazienza, quel pizzico di determinazione in più. E a volte un ruolo importante lo gioca il destino. Il Chelsea meritava una rivincita, ricordando la semifinale del 2009, vinta dal Barça e decisa da Ovrebo. E il Bayern, due anni dopo il ko del Bernabeu contro l’Inter di Mourinho, si è riscattato con gli interessi.
Due sfide tanto diverse quanto simili nello sviluppo. I blues non hanno badato a “mascherare” il proprio atteggiamento. Palese inferiorità rispetto ai blaugrana “ammessa e confessata” sul campo. Tutti dietro, catenaccio antico, poiché era ciò che serviva. Gli assalti all’arma bianca avrebbero avuto un’unica conseguenza: il disastro, l’imbarcata. Nonostante la muraglia, il Barça è andato ad un passo dall’ennesima finale. Due a zero al Camp Nou al 44′, con un uomo in più (folle rosso rimediato da Terry). Poi, in sequenza: la prodezza isolata di Ramires, il rigore fallito da Messi, l’assalto sterile, il 2-2 in contropiede di Torres. Di Matteo, l’intruso, colui che ha tolto il posto al “genio” Villas Boas col solo compito di guidare i blues verso un finale di stagione “tranquillo”, si gode una gioia inattesa e incredibile. Col Napoli, agli ottavi, era quasi fuori. Ora è a Monaco. Dove troverà Heynckes, il santone. Ed il suo Bayern, granitico, impavido, infinito e immortale. Doppio Ronaldo al 15′ al Bernabeu, partita in ghiaccio, stadio infuocato. Servivano undici gladiatori per ribaltare una situazione simile. I tedeschi, non a caso, non mollano mai. E il rigore di Schweinsteiger sconquassa il piano perfetto di San José da Setubal.