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CALCIO: EURO 2012

Ultimo Aggiornamento: 02/07/2012 09:07
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Italia, Cassano ribalta l'Estonia: 2-1 a Tallinn
Azzurri sotto nel primo tempo, poi ci pensa il doriano: gol e assist per Bonucci
Prima la grande paura, poi il sollievo. L'Italia di Prandelli inizia con una vittoria il cammino di qualificazione agli Europei 2012. A Tallinn, contro la modesta Estonia, gli azzurri giocano un primo tempo deludente, vanno sotto di un gol complice un errore di Sirigu, ma ribaltano il risultato nella ripresa grazie a due giocate di Cassano: gol di testa su corner di Pirlo e assist di tacco per il definitivo 2-1 di Bonucci. Per gli azzurri tre punti pesanti, considerato come si era messa la partita nella prima frazione. L'Italia brinda al primo successo del 2010.

Italia pericolosa al 16' con Pazzini: ottima giocata di De Rossi che pesca in profondità l'attaccante, che controlla e batte a rete col destro, ma il suo diagonale viene respinto da Pareiko, bravissimo in uscita. Al 31' l'Estonia passa clamorosamente in vantaggio: punizione da 35 metri di Vassilijev. Traiettoria centrale, ma la palla sembra cambiare direzione improvvisamente. Sirigu non trattiene, sulla respinta si avventa Zenjov che insacca a porta vuota. Gli azzurri accusano il colpo e il primo tempo termina senza guizzi degni di nota.

Ripresa. Al 48' altro brivido per gli azzurri. Puri si libera al limite ed esplode un gran sinistro. La palla scheggia la traversa, Sirigu forse non ci sarebbe arrivato. L'Italia sembra in grande difficoltà, ma dal 60' al 63' ribalta il risultato. Al 60' corner dalla destra di Pirlo e colpo di testa vincente di Cassano, completamente dimenticato dalla difesa dell'Estonia: facile per il numero 10 azzurro schiacciare in rete indisturbato. Al 63 ecco il raddoppio: ancora corner di Pirlo, stavolta dalla sinistra, splendido assist di Cassano dalla linea di fondo: palla per Bonucci che, da due passi, insacca con un piatto destro di prima intenzione. Estonia-Italia 1-2, situazione ribaltata nel giro di tre minuti.

Gli azzurri controllano la partita senza grossi problemi. Prandelli toglie Cassano all'80', al suo posto entra il debuttante Antonelli. Ma proprio nei minuti di recupero l'Estonia ci fa venire ancora i brividi: prima Sirigu sbaglia goffamente un'uscita, ne nasce un corner sugli sviluppi del quale si scatena una mischia furibonda per fortuna senza conseguenze. Finisce qui. Prandelli può sorridere per i tre punti, ma la ricostruzione sarà lunga.


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Italia, gol e sorrisi: con le Far Oer finisce 5-0
A Firenze tutto facile per gli azzurri: a segno Gilardino, De Rossi, Cassano, Quagliarella e Pirlo
Cinque gol, grandi giocate di Cassano e ovazione per Prandelli. Serata da ricordare per l'Italia che allo stadio Franchi di Firenze batte 5-0 le Isole Far Oer e conquista la seconda vittoria nel girone C di qualificazione a Euro 2012. Dopo il 2-1 in Estonia, gli azzurri si ripetono anche contro i modestissimi avversari delle Far Oer: segnano Gilardino, De Rossi e Cassano nel primo tempo, completano la festa Quagliarella e Pirlo nella ripresa. E' Cassano, sempre più disinvolto, a prendersi gli applausi più scroscianti del pubblico di Firenze.

L'Italia parte subito con il piede sull'acceleratore e segna tre reti in meno di mezz'ora. All'11' si sblocca il risultato: corner da sinistra di Pirlo, Gilardino anticipa tutti e porta in vantaggio gli azzurri con un colpo di testa a girare. Al 22' il raddoppio: Antonelli scende sulla sinistra e mette al centro un pallone sul quale si avventa De Rossi; il destro del romanista, leggermente deviato, non dà scampo a Nielsen. La pratica sembra già archiviata e al 27' eccola magia di Cassano per il 3-0: il doriano prende palla al limite dell'area, spalle alla porta, si gira e batte Nielsen con un destro violentissimo che si insacca sotto la traversa.

Ritmi decisamente più bassi nella ripresa. Cassano regala ancora qualche numero, poi nel finale il risultato assume le dimensioni di una goleada. All'81' Montolivo che entra in area dalla destra e mette in mezzo. Pazzini anticipa tutti sul primo palo, ma il suo tiro viene rimpallato. Palla a Quagliarella che da due passi batte Nielsen. Una bella rivincita per l'attaccante juventino, fischiato al Franchi. Prima del fischio finale c'è tempo anche per il 5-0: lo firma Pirlo con una punizione a giro che si insacca sotto l'incrocio dei pali. Finisce qui. Per l'Italia altri tre punti e tanti applausi. A Firenze è stato davvero tutto facile.


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Italia sprecona: finisce 0-0 in Irlanda del Nord
Buona prova azzurra a Belfast, è mancato solo il gol. Borriello si mangia l'1-0 nel primo tempo
Si chiude con un pareggio a reti bianche la trasferta dell'Italia a Belfast contro l'Irlanda del Nord. La squadra di Prandelli gioca con buona personalità, affronta il match senza paura, ma ha il torto di non saper concretizzare le diverse occasioni create. Un punto che, comunque, può andare bene agli azzurri considerato anche lo scivolone casalingo della Serbia (prossimo avversario martedì a Genova) contro la sorprendente Estonia. L'Italia resta al comando del gruppo C con 7 punti.

Buono l'avvio azzurro, anche se la prima occasione è dell'Irlanda del Nord. Al 31', su un cross dalla destra, Healy può staccare tutto solo davanti a Viviano, rimasto fermo al centro della porta: il suo colpo di testa termina di poco fuori. Sul capovolgimento di fronte clamorosa palla gol per Borriello che, a tu per tu col portiere Taylor, conclude con un sinistro centrale respinto dal portiere irlandese. Sulla palla si avventa Cassano che tenta il destro a giro: palla fuori di pochissimo. Al 40' gli irlandesi reclamano un rigore: Craigan mette in mezzo dalla linea di fondo, sulla traiettoria c'è De Rossi che si gira e colpisce la palla con la mano. L'arbitro, il francese Chapron, lascia correre. De Rossi era vicinissimo alla palla al momento del cross di Craigan.

Nella ripresa in campo si vede praticamente solo l'Italia. Borriello, Pirlo e Pepe si procurano ottime occasioni su altrettanti lampi di Cassano (in chiaroscuro la prova del barese) ma le sciupano puntualmente. Prandelli prova a mischiare le carte e manda in campo Pazzini, Marchisio e Giuseppe Rossi. Nei minuti finali le occasioni migliori capitano sulla testa di Chiellini (su corner dalla sinistra di Pirlo) e su quella di Pazzini, ma Taylor rimane imbattuto. E prima del triplice fischio finale di Chapron arriva il brivido più grosso: contropiede dell'Irlanda del Nord e destro di Davis, Viviano si salva in corner. La sconfitta sarebbe stata davvero una beffa per questa Italia che, in ogni caso, deve imparare a essere più cattiva sotto porta.


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Fumogeni e petardi: Italia-Serbia non si gioca
Follia e violenza dei teppisti serbi a Genova, la partita di Marassi dura solamente sei minuti
Doveva essere una serata di calcio, è stata una notte assurda. Italia-Serbia è durata appena sei minuti, per la follia dei tifosi (forse meglio chiamarli teppisti) serbi. Un continuo lancio di fumogeni e petardi ha costretto l'arbitro prima a rinviare l'inizio del match di oltre mezz'ora, poi a sospenderlo nuovamente e definitivamente dopo le prime battute. Già dal pomeriggio era iniziata l'ondata di violenza da parte dei serbi, che hanno violentemente contestato la propria nazionale per la sconfitta contro l'Estonia. Addirittura, è stato lanciato un fumogeno all'interno del pullman della squadra, che ha colpito il portiere Stojkovic, costretto ad accertamenti in ospedale.
Poi la tensione si è spostata sulle strade di Genova. Ci sono stati scontri tra tifosi serbi e forze dell'ordine, lanci di bottiglie e scritte sui muri di palazzo Ducale. La situazione è degenerata intorno alle 19 alla partenza dei due cortei spontanei che stanno bloccando la città. Il primo partito da piazza De Ferrari, il secondo da piazza Fontane Marose. I tifosi serbi hanno anche lanciato oggetti e petardi all'indirizzo di passanti e negozianti.

La situazione sembrava tornata tranquilla, ma già prima dell'ingresso delle squadre in campo, la tensione è tornata a salire. Un facinoroso serbo, con passamontagna a coprire il volto, tagliava le reti di protezione, mentre altri lanciavano fumogeni verso i tifosi italiani e in campo. I giocatori, entrati in campo per gli inni nazionali, sono costretti a rientrare negli spogliatoi, mentre la Polizia, in assetto antisommossa, si mette sotto il settore dei sostenitori serbi.
Dopo oltre mezz'ora, con la situazione un po' più calma, Italia e Serbia rientrano in campo ed iniziano la partita. Si giocano sei minuti, il tempo di un fallaccio di Rajkovic su Mauri e di un rigore richiesto da Pazzini, poi tornano i fumogeni, uno dei quali va vicinissimo a Viviano. L'arbitro, a questo punto, sospende nuovamente il match e, dopo un'altra mezz'ora, arriva la decisione definitiva: la gara non si gioca più. L'Italia probabilmente vincerà 3-0 a tavolino, ma è una pesante sconfitta per tutto il mondo del calcio.



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21/10/2010 01:07
 
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Uefa: 3-0 e gare a porte chiuse anche per l’Italia
Tra le richieste della Procura, oltre alla vittoria a tavolino, anche due gare a porte chiuse. Questa è giustizia?
“Vittoria a tavolino (3-0) per gli azzurri e tre partite casalinghe a porte chiuse per la Serbia. E inoltre l’esclusione con la condizionale per i prossimi due anni della nazionale di Belgrado dall’Europeo e due gare a porte chiuse, sempre con la condizionale, per l’Italia. Sono queste le richieste alla Disciplinare dell’Uefa da parte del procuratore della confederazione europea del calcio, Jean-Samuel Leuba, in merito alla gara tra Italia-Serbia sospesa lo scorso 12 ottobre a Genova. Le sanzioni con condizionale, nell’ordinamento sportivo, diventano effettive solo nel caso di ripetersi dei fatti”.

All’anima della tolleranza zero. Come volevasi dimostrare, l’Uefa predica bene e razzola male. Il 29 ottobre, se le richieste della Procura venissero accolte dalla Disciplinare, la punizione inflitta alla Federcalcio serba dopo l’obbrobrio del 12 ottobre a Genova, sarebbe troppo mite. Il 3-0 a tavolino per gli azzurri è il minimo, così come sono il minimo le tre partite casalinghe a porte chiuse per la nazionale slava.

Sono i due anni di esclusione dall’Europeo con la condizionale che non vanno bene: e la lotta alla violenza? E i proclami di Platini? E lo sdegno per il comportamento degli ultrà belgradesi? E tutte le parole spese dai papaveri Uefa "perchè così non si può andare avanti", "bisogna infliggere punizioni esemplari ai teppisti e ai delinquenti che minacciano la vita stessa del calcio" e bla bla bla?

Il bando di due anni con la condizionale è un esercizio di altissima ipocrisia nella stessa misura in cui lo sono le due gare a porte chiuse con la condizionale per l’Italia. La cui Federcalcio ha sbagliato a organizzare a Marassi una partita ad alto rischio, considerata l’infelice collocazione toponomastica dello stadio.

Le autorità italiane e serbe hanno sottovalutato la minaccia di Ivan il Terribile e lo scaricabarile fra Roma e Belgrado è lì a ricordarcelo. Ma stangare l’Italia, addirittura con due gare da giocarsi a porte chiuse in caso di nuovi incidenti, è un atto di grande ingiustizia. E se i tafferugli li scatenano ancora i tifosi ospiti, in casa degli azzurri, come la mettiamo?

La verità è che l’anno prossimo ci sono le elezioni Uefa e Platini, la cui organizzazione non poteva non punire i serbi, si è voluto salvare in corner: non li ha buttati fuori subito dagli Europei, così, magari, nel 2011, si ricorderanno di questa clemenza e se lo ricorderanno le federazioni loro amiche. E meno male che la Procura non ha chiesto la ripetizione di Italia-Serbia. Sempre che il 29 ottobre, l’idea non baleni per la testa di qualche membro della Disciplinare, eventualità giudicata possibile. Questa è la giustizia sportiva dell’Uefa.

Che strano: per certi versi somiglia a quella italiana. Quella che non ha ancora deciso se radiare o no Moggi, squalificato per 5 anni nel 2006. Quella che non ha ancora preso una decisione sul reclamo della Juve circa lo scudetto 2006 assegnato a tavolino all’Inter. Quella che ha scoperto soltanto adesso le nuove intercettazioni di Calciopoli. Tutto si tiene.




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27/03/2011 10:15
 
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Slovenia Italia (0-1): il tabellino
SLOVENIA-ITALIA 0-1 FINE PRIMO TEMPO 0-0





SLOVENIA (4-4-2): Handanovic S.; Brcko (25'st Andelkovic), Suler, Cesar, Jokic; Birsa (29'st Ilicic), Koren, Radosavljevic, Kirm; Dedic (11'st Ljubijankic), Novakovic.

A disp.: Handanovic J., Mavric, Andelkovic, Ljubijankovic, Ilicic, Bacinovic, Pecnik. All.: Kek.



ITALIA (4-3-1-2): Buffon; Maggio, Bonucci, Chiellini, Balzaretti; Aquilani, Thiago Motta, Montolivo (43'st Marchisio); Mauri (18'st Nocerino); Cassano (29'st Rossi), Pazzini. A disp.: Viviano, Astori, Criscito, Marchisio, Nocerino, Gilardino, Rossi. All.: Prandelli



Arbitro: Brych (Ger).



Marcatori: Thiago Motta



Ammoniti: Montolivo (I), Cesar (S), Motta (I)



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04/06/2011 00:16
 
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l'Italia passeggia sull'Estonia
A Modena gli azzurri di Prandelli vincono in scioltezza 3-0: a segno Rossi, Cassano e Pazzini

Una grande Italia batte con notevole facilità una piccola Estonia. Allo stadio Braglia di Modena gli azzurri vincono 3-0 con i gol di Cassano, Rossi e Pazzini nella sfida valida per il gruppo C delle qualificazioni ad Euro 2012 e rafforzano la loro leadership in vista delle ultime quattro gare in autunno. Il match è un monologo degli azzurri, in cui Pirlo orchestra il gioco, Montolivo lo rifinisce e la coppia Cassano-Rossi cerca di finalizzare.

Italia pericolosa già al 13' con una doppia chance: prima Cassano con il diagonale, e poi Rossi di testa, ma il portiere respinge. Al 18' ci prova ancora Rossi ma il suo sinistro, dopo uno slalom degno di Messi, viene ribattuto. E' il preludio al gol perchè al 21' Cassano lancia 'Pepito' che con il diagonale fredda Pareiko. L'Italia non è ancora sazia e approfittando della pochezza degli estoni, coglie il palo al 30' con lo scatenato Rossi, e poi il raddoppio al 39' con Cassano, bravo a battere il portiere sul palo lontano capitalizzando l'invito di Montolivo.

Nella ripresa la musica non cambia: al 65' Pirlo ci prova su punizione ma colpisce il palo, mentre tre minuti dopo non può sbagliare il neo entrato Pazzini liberato a tu per tu con Pareiko: 3-0 e gara chiusa. Poco dopo Pazzini ha la chance del 4-0 ma calcia fuori da ottima posizione.



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08/06/2011 10:40
 
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Amichevole: ragnatela Trap, Italia ko
Azzurri sconfitti 2-0 a Liegi dall’Irlanda. Passo indietro rispetto all’Estonia

Trapattoni batte Prandelli 2-0. Grazie a un gol di Andrews in chiusura di primo tempo e a uno di Cox a fine gara, la nazionale irlandese sconfigge l’Italia nell’amichevole giocata a Liegi. Cominciano bene gli azzurri, che nella prima mezz’ora, seppur senza mai impensierire il portiere avversario Forde, sembrano in palla e tengono l’Irlanda costantemente nella loro metà campo. Al 37’ un fulmine a ciel sereno, mica tanto vista la fitta pioggia caduta in Belgio: schema su punizione che porta al tiro Andrews. Destro forte rasoterra che batte Viviano, 1-0 Irlanda.

Nella ripresa tanti cambi: escono Rossi, Pazzini e Montolivo, entrano Gilardino, Matri e Pazzini ma le cose non cambiano. L’Italia non riesce a manovrare e si butta in avanti con poco costrutto. Il risultato resta invariato sino all’89’, quando Cox mette in rete su bell’assist di Hunt. 2-0 finale e Trapattoni può esultare, mentre per Prandelli ci sono molte cose da rivedere, vista l’involuzione rispetto al match di qualificazione giocato e vinto contro l’Estonia. Un’altra volta il maestro ha avuto ragione dell’allievo.



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LE PAGELLE di Far Oer-Italia
Voti bassi per l'Italia a Torshavn. Sufficienze piene solo per FantAntonio, De Rossi, Criscito e Pazzini che meritava di entrare in campo prima. Brutta partita per Thiago Motta e Montolivo

Gianluigi BUFFON 6 Mai come stasera deve ringraziare i montanti della sua porta che evitano una figuraccia a lui e a tutta l’Italia. La sua serata è tutto sommato tranquilla senza interventi strepitosi però suda freddo sui tiri di Olsen e Holst. Prendere gol da un insegnante delle elementari o da un operaio specializzato sarebbe stata dura da accettare per il portiere più forte del mondo...

Christian MAGGIO 5.5 Una prima mezzora molto propositiva a scendere con la puntualità di un pendolino sul binario destro e mettere in difficoltà il dirimpettaio Davidsen. Ben presto però il canovaccio del match cambia: gli avversari prendono coraggio e finisce per essere costretto sulla difensiva a difesa di un 1-0 che vale più di mezza qualificazione.

Andrea RANOCCHIA 6 Venti minuti iniziali passati con la pipa in bocca poi quando i padroni di casa capiscono che l’Italia è tutt’altro che irresistibile è costretto ad entrare in partita e a tirare fuori mestiere e grinta per evitare il peggio. Barcolla ma non molla.

Giorgio CHIELLINI 6 Anche lui come il compagno di difesa passa una prima mezzora in surplace. Poi però è richiamato all’ordine dagli assalti degli intraprendenti giocatori di Kerr e tiene bene i ranghi evitando il peggio. Unico errorino su un errata chiusura che apre un’autostrada a Holst che per sua fortuna però lo grazia sparacchiando in curva da fuori area.

Domenico CRISCITO 6 Si vede che ha più benzina di tutti gli altri e, infatti, si sovrappone più e più volte sulla fascia sinistra. Nel primo tempo sfiora anche il gol con un tiro secco che meriterebbe maggiore fortuna. Nella ripresa l’aggressività delle Far Oer è maggiore e lui soffre ma sa stringere i denti.

Andrea PIRLO 5.5 Il passaggio con il quale pesca Cassano è una delizia che vale da sola il prezzo del biglietto. Peccato che resti uno dei pochi lampi di una partita per il resto abbastanza anonima.

Daniele DE ROSSI 6 Il più continuo. Lotta, recupera palloni e nel momento di maggiore difficoltà dell’Italia allenta la tensione con un paio di tiri dalla distanza che impegnano Torgard.

THIAGO MOTTA 5 Involuto, lento e quasi mai in partita. Non lascia il segno.

Dal 73’ Alberto AQUILANI sv

Riccardo MONTOLIVO 5 Parte bene con un paio di inserimenti e conclusioni però ben presto si perde e diventa un mezzo fantasma. Poca convinzione, poca grinta, poco tutto. Pesante passo indietro rispetto al giocatore vispo e decisivo ammirato contro la Spagna a Bari.

Antonio CASSANO 6.5 L’unico che sia nel primo che nel secondo tempo prova a creare grattacapi e ad accendere la luce con qualche azione personale e qualche assist intelligente che non sempre però viene preso dagli avversari. Merita di risolvere la sfida seppur con un gol viziato da una posizione di sospetta (quasi sicura) fuorigioco.

Dall’ 88’ Mario BALOTELLI sv

Giuseppe ROSSI 4.5 La più brutta serata di Pepito in azzurro. Non gli riesce proprio nulla dallo stop piùù ingenuo alla conclusione più complicata. Capita anche i migliori anche se fa strano per uno di solito sempre continuo ed incisivo come l’attaccante del Villarreal. Luna nera.

Dal 70’ Giampaolo PAZZINI 6 Nonostante i rifornimenti siano veramente ridotti il Pazzo sfiora il gol di testa e con un rasoterra deviato in angolo da un difensore. Su un campo pesante e contro avversari prestanti fisicamente non sarebbe stato affato male vederlo partire dal primo minuto.

Cesare PRANDELLI 5.5 Conferma per dieci/undicesimi la formazione che sconfisse i campioni del mondo della Spagna però questa volta gli va male. La colpa però non è solo sua ma soprattutto una condizione deficitaria e soprattutto la giornata negativa di alcuni giocatori chiave come Montolivo, Cassano e Rossi.

FAR OER (4-4-1-1): Torgard 6; Naes 6, Gregersen 6.5, Baldvinsson 6, J. Davidsen 6; Elttor 6, Benjaminsen 6.5, Olsen 7 (dal 30’ s.t. Danielsen sv), Justinussen 6 (dal 42’ s.t. Samuelsen sv); Holst 6.5 (dal 42’ Mauritsen); Edmundsson 6. All. Kerr 6.5


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Prandelli "E’ una vittoria meritata"
Le dichiarazioni degli azzurri dopo il successo di misura contro la Slovenia che assicura alla squadra di Prandelli la qualificazione ai prossimi Europei con due turni di anticipo

CESARE PRANDELLI: “Staccare il biglietto per Euro2012 a Firenze, con due gare d'anticipo, è una forte emozione perché raggiungere la qualificazione al 'Franchi' è qualcosa di speciale. Se pensiamo a un anno fa, a come siamo partiti, questa squadra ha fatto grandi passi. Ovviamente ancora dobbiamo migliorare tanto ma stasera devo elogiare i miei giocatori dal punto di vista caratteriale perché fino alla fine hanno cercato di vincere la partita".

"Sono passato alle tre punte perché a centrocampo avevamo un buon equilibrio e soprattutto sugli esterni spingevamo bene. Ho capito che potevamo rischiare anche se, paradossalmente, abbiamo avuto meno occasioni con le tre punte. Dobbiamo ancora lavorare dal punto di vista del gioco ed essere pronti a cambiare assetto tattico a gara in corso come stasera ma con un po' di tranquillità miglioreremo ulteriormente; la squadra che ha sempre cercato di giocare. Magari non sempre trovi i tempi giusti ma, se si legge bene la partita, dopo che abbiamo fatto gol, loro non sono mai stati pericolosi e avendo gli spazi siamo arrivati in area di rigore tre o quattro volte. La strada è questa. Balotelli? E’ entrato con la determinazione giusta". E sugli spalti vuoti Prandelli del "Franchi" semivuoti Prandelli osserva: "è un momento particolare ma con le nostre prestazioni cercheremo di portare la gente allo stadio".



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Serbia - Italia (1-1): il tabellino
Serbia-Italia 1-1


Marcatori: 1' Marchisio, 26' Ivanovic



SERBIA (4-3-3): Jorgacevic, Ivanovic, Rajkovic, Subovic,Kolarov, Ninkovic, Stankovic (42' st Jovanovic), Fejsa (1' stPetrovic), Krasic (31' st Zigic), Pantelic, Tosic. All. Petrovic



ITALIA (4-3-1-2): Buffon, Maggio, Barzagli, Bonucci, Chiellini, De Rossi, Pirlo, Marchisio (25' st Nocerino), Montolivo (36' st Aquilani), Cassano (22' st Giovinco), Rossi. All. Prandelli



Arbitro: Proenca (Portogallo)



Ammoniti: Maggio, Zigic, Ivanovic, Stankovic, Tosic


Espulsi: /


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Italia Irlanda del Nord 3-0:
L'Italia non delude Pescara e, nonostante la qualificazione già in tasca, regala un 3 a 0 ai tifosi arrivati all'Adriatico a vedere i propri beniamini. Cassano c'è, la "formica atomica" Giovinco è rimandata. Il gioiellino del Parma non trova il feeling con la gara e si smarrisce tra gli alti e robusti difensori irlandesi.

Prandelli non lascia spazio a sorprese dell'ultim'ora e manda in campo gli undici già annunciati alla vigilia. A protezione di Buffon ci sono Cassani e Balzaretti sugli esterni con Barzagli e Chiellini al centro.

A centrocampo, con Pirlo regista, ci sono De Rossi e Aquilani con Montolivo sulla trequarti. Di punta il tandem tutta tecnica e fantasia Cassano-Giovinco.

Pronti via e gli azzurri giocano, il ct non ce ne voglia, forse i venti minuti più opachi dell'era Prandelli. Al 21', però, è Cassano a portare in vantaggio gli azzurri, servito splendidamente in verticale da De Rossi, con un destro al volo da dentro l'area avversaria.

Al 27' è straordinario Buffon a sventare un colpo di testa di McGivern. Ad inizio ripresa, all'8', è ancora il talento di Bari vecchia ad andare a segno.

Il milanista, su servizio di Aquilani, calibra un preciso destro sul secondo palo. Dopo due minuti dalla doppietta Cassano lascia spazio ad Osvaldo, 55esimo oriundo della Nazionale. McAuley, al 28' della ripresa, nel tentativo di sventare una manovra offensiva degli azzurri, insacca nella propria porta il pallone del 3 a 0.

ITALIA (4-3-1-2): Buffon (31' st De Sanctis), Cassani, Barzagli, Chiellini, Balzaretti, De Rossi, Pirlo, Aquilani (23' st Nocerino), Montolivo, Cassano (10' st Osvaldo), Giovinco. A disp. Maggio, Astori, Cigarini, Rossi). All. Prandelli.


IRLANDA DEL NORD (4-5-1): Taylor, Hodson, Mc Auley, Baird, McGivern, Little, C. Evans, Davis, Nordwood (28' st McLaughlin), Gorman (31' st McGinn), Healy (20' st Feeney). A disp. Mannus, McCourt. All. Worthington.



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Euro 2012 - L'Italia pesca Spagna, Irlanda e Croazia
Non sarà un Europeo facile, ma non è nemmeno andata così male: chiedere alle squadre sorteggiate nel gruppo B, il vero "girone della morte". Gli azzurri se la vedranno con la Spagna, campione d'Europa e del Mondo, con l'Irlanda del Trap e con la Croazia, nazione emergente e molto interessante.

GRUPPO A

Polonia, Repubblica Ceca, Grecia, Russia

Di gran lunga il gruppo più semplice: alla Polonia, uno dei due Paesi ospitanti è andata di lusso. Praticamente ha pescato alcune delle squadre meno accreditate di ogni pot. Gli sguardi dei dirigenti polacchi alla fine del sorteggio la dicevano lunga sulla felicità riguardo alle avversarie da affrontare.

GRUPPO B

Olanda, Danimarca, Portogallo, Germania

Mamma mia, che gruppo! Nemmeno a farlo apposta: tra i "gironi della morte" descritti nei giorni passati Olanda, Portogallo e Germania figuravano quasi sempre. Alla Danimarca poteva andare decisamente meglio. Una cosa è certa: ci sarà da divertirsi.

GRUPPO C

Spagna, Irlanda, Croazia, ITALIA

Il volto di Prandelli era sorridente: il nostro ct voleva affrontare squadre forti sin da subito, ed è stato accontentato. La Spagna? Prima o poi bisognava trovarla, se davvero si vuole arriva sino in fondo. L'ultima volta gli azzurri l'hanno battuta anche se si trattava di un'amichevole. L'Irlanda del Trap era l'unica squadra che il Cesare nazionale voleva evitare (e lo stesso vale per il Trap), ma va bene così. Stiamo attenti alla Croazia, nazionale in crescita e ricca di talenti in erba.

GRUPPO D

Ucraina, Francia, Svezia, Inghilterra

Due teste di serie e due squadre scomode: Inghilterra in pole position, con la Francia di Blanc, rinnovata e vogliosa, subito a ruota. La Svezia di Ibra e l'Ucraina di Sheva non sono da sottovalutare. Fabio Capello però sorride sornione: poteva andargli molto molto peggio in questo sorteggio.


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01/03/2012 15:58
 
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TABELLINO DI ITALIA - USA: 0-1
Prova opaca degli azzurri. Bene Montolivo, negli Usa ancora una volta Dempsey migliore in campo. Bocciato Thiago Motta come trequartista
ITALIA - USA 0-1

Italia (4-3-1-2): Buffon; Maggio, Barzagli, Ogbonna, Criscito; Marchisio, Pirlo, Nocerino; Thiago Motta; Matri, Giovinco. A disposizione: De Sanctis, Sirigu, Viviano, Abate, Astori, Balzaretti, Bonucci, Chiellini, De Rossi, Montolivo, Pazzini, Borini. All.: Prandelli

Usa (4-2-3-1): Howard; Cherundolo, Goodson, Boccanegra, Johnson; Edu, Bradley; Williams, Dempsey, Shea; Altidore. A disposizione: Guzan, Rimando, Cameron, Parkhurst, Spector, Buddle, Kljestan, Boyd. All.: Klinsmann

Marcatori: 55' Dempsey (U)
Ammoniti: 66' Chiellini (I), 68' Bocanegra (U)
Espulsi: -

Arbitro: Aydinus



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10/06/2012 21:39
 
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Orgoglio Italia: con la Spagna è 1-1
Battaglia emozionante all'esordio: Di Natale ci illude (61'), ma dopo soli 3 minuti arriva il pareggio definitivo di Fabregas. Italia e Spagna si accontentano quindi di un punto nella prima gara del gruppo C
Tutti aspettavano Cassano e Balotelli, alla fine è arrivato Antonio Di Natale. È il bello del calcio, è il bello di un'Italia che nonostante le critiche e nonostante l'avversario (formidabile) ha fatto semplicemente la sua partita, di lotta e qualità, riuscendo a confermare ciò che le statistiche già dicevano: contro la Spagna, quando conta, non si perde mai.

FABREGAS A SORPRESA - Del Bosque in avvio prova a sorprendere Prandelli schierando la sua Roja senza un attaccante vero, preferendo Fabregas a Torres in un 4-2-4-0 dominato dalla qualità dei trequartisti. Una mossa che però non mette in soggezione l'Italia, positiva in avvio con il 3-5-2 atteso da tutti, Giaccherini compreso.

SILVA CHIAMA, L'ITALIA RISPONDE - Nel primo quarto d'ora David Silva si fa notare con un paio di iniziative individuali, ma Pirlo risponde su punizione e poi Cassano costruisce una buona chance con un diagonale destro fuori di poco. L'Italia c'è e se la gioca, senza concedere totalmente l'iniziativa a centrocampo, come si temeva. De Rossi, poi, è un baluardo fondamentale là dietro tra gli alfieri Bonucci e Chiellini in un match che progressivamente si trasforma in battaglia, anche se l'arbitro Kassai sembra aver dimenticato a casa i cartellini.

CASSANO IN VERSIONE "MAGO" - Quando si accende Iniesta, poi, ci pensa Buffon, ma il finale di primo tempo è tutto azzurro, tutto di Antonio Cassano: il numero 10 sbatte contro Casillas al 34' e poi sforna due assist dei suoi, ma il portiere spagnolo è bravo anche sul sinistro al volo di Marchisio e soprattutto sull'incornata da due passi di Thiago Motta, che al 45' di fatto si mangia l'1-0 da pochi metri.

LA SPAGNA CAMBIA MARCIA - Passata la paura, la Spagna prova a cambiare marcia in avvio di ripresa e per la difesa azzurra sono dolori: nell'arco di 5 minuti Buffon deve salvare da campione su Fabregas e (proprio con la punta delle dita) Iniesta, mentre dall'altra parte Mario Balotelli - già ammonito ingenuamente nella prima frazione - si costruisce e spreca la miglior occasione della partita cincischiando sul recupero di Ramos. Prandelli allora decide per il cambio: fuori l'attaccante del City e dentro Totò Di Natale; mossa un po' anticipata rispetto alle attese, visto che arriva al 56', eppure è la scelta più giusta...
DI NATALE-FABREGAS: DUE GOL IN 3 MINUTI - Al 61' infatti arriva il gol azzurro. Pirlo si libera a centrocampo in slalom e inventa una gran verticalizzazione proprio per il neoentrato Di Natale: uno sguardo a Casillas e destro all'angolino che supera il portiere spagnolo che l'1-0 che manda in tripudio i tifosi italiani. La gioia, però, è effimera, perché al primo affondo la Spagna pareggia: questa volta l'assist illuminante parte dal piede sinistro di Silva, con Fabregas che ringrazia e insacca di giustezza solo davanti a Buffon: al 64' è già 1-1.

TORRES ENTRA E SE NE MANGIA DUE - Dopo il botta e risposta è il momento dei cambi: Prandelli butta nella mischia Giovinco, Del Bosque sceglie Navas e Torres, tutte sostituzioni di un certo impatto. El Niño al 75' infatti si presenta solo davanti a Buffon, che però è bravissimo a ipnotizzarlo in uscita, mentre Giovinco 3 minuti dopo inventa un grande assist per Di Natale, il cui destro al volo termina fuori da pochi passi, facendo saltare tutta la panchina. Le emozioni proseguono nel finale, con Fernando Torres che si mangia un altro gol all'85' alzando di poco un pallonetto (quando avrebbe dovuto servire il solissimo Navas), mentre Marchisio sbatte contro Casillas al termine di una sgroppata da mille e una notte (88').

Finisce in parità ed è giusto così, perché l'Italia ancora una volta ha saputo sopperire al tasso tecnico inferiore con la grinta, la volontà, il carattere di una squadra che fuori dal campo a volte sembra fragile, quasi impotente, ma quando il pallone inizia a scottare si trasforma in un gruppo vero, quello che ha saputo costruire Cesare Prandelli con la rivoluzione di testa e qualità figlia del disastro sudafricano.


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14/06/2012 20:47
 
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Pirlo non basta: Italia-Croazia 1-1
Pareggio deludente degli Azzurri, ripresi da Mandzukic nel secondo tempo. Contro la Croazia finiosce nuovamente 1-1 e ora la squadra di Prandelli non può permettersi altri passi falsi nell'ultimo match del girone, lunedì 18 contro l'Irlanda del Trap
Un buon primo tempo, poi una seconda parte di gara dove le gambe diventano all'improvviso dure e pesanti, dove la vista è annebbiata e dove anche la giocata più semplice diventa impossibile. L'Italia non va al di là del pareggio contro la Croazia nella seconda partita del gruppo C e adesso le speranze di qualificazione diminuiscono.

ANCORA 3-5-2 E FIDUCIA A BALOTELLI - L'unico dubbio di Prandelli (Balotelli vs Di Natale) alla fine è risolto dal ct con la seconda maglia titolare di fila assegnata all'attaccante del City. Con lui, a fare reparto là davanti, Cassano. Per il resto, conferma in toto del 3-5-2 che ha pareggiato contro la Spagna. Identico discorso anche per Bilic, che si affida agli stessi undici che hanno battuto 3-1 l'Irlanda nella prima partita del girone.

CI ILLUDE LA PUNIZIONE DI PIRLO - Italia che comincia benissimo. A fare movimento in attacco è soprattutto Cassano, con Prandelli che richiama a gran voce Balotelli chiedendo all'attaccante del City di mantenere la posizione centrale. Nel primo quarto d'ora, gli Azzurri hanno tre occasioni, ma Marchisio e due volte Balotelli non sono fortunati. La Croazia si fa vedere al 20esimo con un tiro-cross dalla destra di Srna: Buffon è bravo ad anticipare Jelavic. Nel primo tempo, l'Italia gioca meglio: Cassano chiude troppo l'angolo di tiro al 34esimo su invito splendido di Bonucci e Marchisio è "murato" da uno straordinario doppio intervento di Pletikosa sugli sviluppi di una ottima verticalizzazione di Cassano. Ma il gol è nell'aria, e arriva puntuale al 39esimo. Balotelli guadagna una punizione dal limite dell'area: si avvicina Pirlo, che guarda la barriera, poi il portiere e alla fine il pallone. Quel pallone che prende l'effetto voluto e rende inutile il tuffo di Pletikosa a chiudere sul primo palo. Cassano avrebbe anche la possibilità di fare 2-0, di testa al 45esimo, ma la sua conclusione termina alta sopra la traversa. Si va a riposo con l'Italia in vantaggio.
L'ITALIA SI SPEGNE: MANDZUKIC CI RIPRENDE - La ripresa è molto meno viva. E' la Croazia a rendersi pericolosa all'inizio con un paio di conclusioni di Modric dalla distanza: l'Italia prova a mettere fuori la testa con Balotelli (botta dalla distanza che termina di poco alta), ma non ne ha più e si vede. Lentamente, ma inesorabilmente, la nazionale di Bilic prende campo e al 71esimo trova il gol del pareggio con Mandzukic, l'attaccante del Wolfsburg già a segno due volte nella gara d'esordio contro l'Irlanda. Strinic prende campo sulla sinistra, dà un'occhiata in mezzo e - complici in tardivi ripiegamenti di Pirlo e Montolivo (entrato da poco al posto di Thiago Motta) - serve Mandzukic sul secondo palo. Dimenticato da Chiellini, l'attaccante croato ha tempo di stoppare con il destro e in seconda battuta di scaricare in porta il pallone del pareggio. Buffon non può nulla: è la resa. Entrano Di Natale (per Balotelli) e Giovinco (per Cassano), ma ormai il finale è definito. E non è un buon risultato.
C'E' (GIA') PROFUMO DI BISCOTTO - A preoccupare è soprattutto il crollo fisico della ripresa, quando l'Italia avrebbe dovuto gestire il vantaggio e magari pungere in contropiede, e dove invece siamo stati dominati dagli avversari sotto il punto di vista fisico. Balotelli e Cassano andavano cambiati prima, e De Rossi in difesa - quando attaccato da attaccanti di ruolo - palesa tutti i suoi limiti di "non difensore". Ci manca Barzagli, che tornerà contro l'Irlanda con la speranza che non sia ormai troppo tardi. Perché contro la Croazia serviva vincere, inutile girarci intorno, e non averlo fatto equivale a una sconfitta. Con una vittoria della Spagna contro l'Irlanda, infatti, a spagnoli e croati - nell'ultima giornata - basterebbe a questo punto un pareggio per accedere insieme ai quarti di finale. Non l'1-1, dal 2-2 in su. Esatto, come quello di Danimarca-Svezia: il famoso biscotto di Euro 2004.


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19/06/2012 17:36
 
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Cassano e Balotelli: ITALIA ai quarti di finale
Gli Azzurri di Prandelli superano 2-0 l'Irlanda del Trap con i gol - tanto attesi - dei due attaccanti: 2° posto nel Gruppo C per l'Italia, che chiude alle spalle dei campioni del mondo spagnoli e attende la prima squadra del Girone D
Tanta tensione, come era ovvio che fosse, prima di arrivare all'acuto gioioso che in un attimo cancella tutto, dalla prima mezz'ora inguardabile degli Azzurri fino alle tanto chiacchierate paure da biscotto. Invece niente: la Spagna ha vinto, l'Italia ha vinto e alla fine il Gruppo B si è concluso un po' come tutti si aspettavano alla vigilia, con i ragazzi di Prandelli secondi alle spalle dei campioni del mondo e con la Croazia eliminata, seppur non demeritando affatto.

PRANDELLI CON LA DIFESA A 4 - L'Italia come ci si attendeva parte con il 4-3-1-2 inserendo tre volti nuovi in difesa (Abate, Barzagli e Balzaretti), alzando De Rossi a centrocampo e schierando Di Natale accanto a Cassano con Balotelli relegato in panchina. Sarà il cambio di modulo, sarà la paura di perdere, ma sta di fatto che gli Azzurri partono malissimo, con Pirlo che per poco non manda in porta Keane dopo meno di 10 secondi su un appoggio sbagliato malamente. Dopo 5-6 minuti scoppiettanti la partita si addormenta, fino a quando l'Irlanda non ci mette paura in contropiede (23') sfruttando un pesante sbandamento della nostra retroguardia. È il campanellino d'allarme che sveglia l'Italia; o meglio, sveglia Antonio Di Natale.

DI NATALE INVENTA, CASSANO SEGNA - L'Italia cambia marcia proprio grazie al cannoniere dell'Udinese che scalda i motori con due girate ribattute e sfiora quindi un gol fantastico al 34' superando anche Given e calciando da posizione impossibile con l'esterno, solo per assistere al salvataggio di Dunne. È il preludio al gol, che arriva sul calcio d'angolo seguente: Pirlo batte da sinistra e Antonio Cassano si infila sul primo palo per la spizzata vincente che vale l'1-0 e scaccia i primi fantasmi.
CHIELLINI, INFORTUNIO PESANTE - Chiuso il primo tempo in vantaggio, l'Italia non riesce a chiudere i conti in avvio di riprese con le conclusioni di Cassano (ribattuta) e De Rossi (alta) e al 56' l'infortunio di Chiellini (probabile stiramento alla coscia sinistra, ndr) toglie quel briciolo di sicurezza agli Azzurri, che abbassano la linea della difesa offrendo il fianco all'Irlanda, mai doma per DNA. La punizione di Andrews al 60' è il primo campanellino d'allarme per Prandelli che dà fondo alle sue sostituzioni inserendo (dopo Bonucci) anche Diamanti e Balotelli per dare freschezza al reparto offensivo e tenere la palla lontana dalla propria area. Un obiettivo non proprio centrato perché al 78' servono nuovamente i guanti di Buffon per rispondere al secondo tentativo piazzato dello stesso Andrews.

BALOTELLI LA CHIUDE: PERLA AL 90' - La pochezza offensiva irlandese ci dà una mano e nel finale la partita gira a favore degli Azzurri, prima con l'espulsione per doppio giallo del solito Andrews e poi con il bellissimo gol del raddoppio siglato da Mario Balotelli, che insacca in girata volante di destro, questa volta su angolo calciato da Diamanti. È il tripudio, completato in realtà solo quando arriva anche la conferma del successo per 1-0 della Spagna a Danzica (avesse pareggiato la Croazia, con l'1-1 saremmo andati a casa).

L'ITALIA VOLA A KIEV E ATTENDE... - Italia ai quarti, dunque, in attesa di conoscere la rivale che gli Azzurri dovranno affrontare il 24 giugno a Kiev, cioè la prima classificata del Gruppo D che si conclude nella serata di martedì. Che sia Francia, Inghilterra o Ucraina, per adesso non importa: questo è il momento di festeggiare, finalmente, la prima vittoria italiana a Euro 2012. Non con grande continuità, fisica e tecnica, non senza paura, ma pur sempre une bella vittoria che potrebbe aver risvegliato i nostri attaccanti. Non era quello che tutti si auguravano?




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25/06/2012 00:42
 
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Germania attenta, l'Italia è in semifinale
Gli Azzurri battono l'Inghilterra dopo una splendida partita: 4-2 ai rigori, con trasformazione finale di Diamanti dopo gli errori di Montolivo, Young e Cole. Gran partita della Nazionale, che giovedì se la vedrà con la Germania in semifinale.
Una grande squadra in un grande torneo fa così. Accende i fari al momento decisivo, centra la prestazione giusta al momento giusto. Tira fuori il carattere quando è messa alle corde. Bene, una grande squadra in un grande torneo fa come l'Italia di Cesare Prandelli. Che completa il quadro delle semifinaliste di Euro 2012 tornando nelle prime quattro d'Europa a dodici anni dall'ultima volta, stritolando l'Inghilterra tristemente catenacciara di Roy Hodgson e facendo suo il quarto di finale di Kiev ai rigori, dove si impone per 4-2 dopo 120' nei quali gli Azzurri hanno dominato in lungo e in largo, colpendo anche due pali. La partita più bella della Nazionale vista in Polonia e Ucraina, quella che permette a Gigi Buffon e compagni di staccare il biglietto per la semifinale di Varsavia contro la Germania. Una grande classica del calcio mondiale. Quello che quest'Italia si è meritata eccome.

MONTOLIVO TITOLARE, WALCOTT IN PANCHINA - Prandelli non sorprende e conferma il 4-3-1-2 cambiando tre undicesimi rispetto all'ultima partita contro l'Irlanda. Escono gli infortunati Claudio Chiellini e Thiago Motta, rimpiazzati rispettivamente da Leonardo Bonucci e Riccardo Montolivo. La terza novità è il ritorno di Mario Balotelli in attacco al fianco di Antonio Cassano, con Antonio Di Natale che va in panchina. Roy Hodgson conferma in blocco il 4-4-2 che ha sconfitto per 1-0 l'Ucraina nell'ultima partita del Gruppo D. Davanti a fare coppia con Wayne Rooney è Danny Welbeck, con Andy Carroll che siede ancora in panchina, lì dove resta Theo Walcott per lasciare il posto sull'esterno destro a James Milner.

SPRECO AZZURRO, E' SOLO 0-0 - L'Italia parte alla grande, schiaccia l'Inghilterra nella propria area e dopo 3' grida al gol con un sinistro impressionante di De Rossi dai trenta metri. Il centrocampista azzurro però colpisce un palo pieno che strozza l'emozione della Nazionale. Gli uomini di Hodgson reagiscono prontamente e si buttano in avanti. Combinazione veloce a destra e Glen Johnson al 5' potrebbe già segnare. Purtroppo per lui, però, si imbatte in un Gigi Buffon dai riflessi felini, che blocca il tiro da due passi con una sola mano. Gli Azzurri accusano il colpo, l'Inghilterra li schiaccia e all'11' è Bonucci a salvare su una ripartenza di Rooney, che al 14' ci prova anche di testa su un gran cross di Johnson. Un quarto d'ora di sofferenza e poi l'Italia si rialza. Prandelli aggiusta i suoi e passa a un 4-2-3-1 con De Rossi e Pirlo davanti alla difesa, Marchisio e Montolivo esterni e Cassano trequartista. Il controllo del gioco passa saldamente in mano agli Azzurri, che hanno altre due clamorose occasioni con Balotelli. Al 25' Mario si addormenta solo davanti a Joey Hart e viene bloccato prima che il suo tentativo di pallonetto sia premiato dal gol, mentre al 41' spedisce alto (con deviazione) un buon assist servito di testa da Cassano. L'Italia domina ma non concretizza, anche perché Balotelli oltre agli errori sotto porta aggiunge alla propria prova anche dei movimenti non da prima punta. Decisioni che mandano su tutte le furie prima Marchisio e poi De Rossi, che lo mandano vistosamente "a quel paese". Il primo tempo finisce 0-0, con grande rimpianto sulla sponda italiana.
DOMINARE NON BASTA, SI VA AI SUPPLEMENTARI - L'Italia non molla nella ripresa, tornando a macinare gioco. Al 53' arriva un'altra occasionissima. De Rossi ci prova da fuori, Hart non trattiene ma respinge anche la conclusione successiva di Balotelli. E Montolivo calcia alto da un passo. Hodgson capisce che i suoi non sono in partita e così al 60' rimpiazza Milner e Welbeck con Walcott e Carroll. L'Inghilterra però non reagisce più di tanto, costruendo una sola palla da gol al 65', quando Young per poco non trova la porta su una sponda di Carroll. Si arriva alle battute finali, la Nazionale tiene il pallino del gioco ma non sfonda e così Prandelli rimpiazza un Cassano in fase calante con Diamanti (78'). Subito dopo, però, escono per infortunio prima De Rossi (al suo posto Nocerino) e Abate (rimpiazzato da Maggio). Nocerino per poco non centra il gol della vita allo scadere, con Johnson che salva la porta con una diagonale provvidenziale. E Rooney al 93' fa gridare i tifosi inglesi con una rovesciata che va alta dopo una palla persa al limite dell'area da Pirlo. È l'ultimo brivido dei tempi regolamentari, si va ai supplementari dopo il primo 0-0 dell'Europeo.
DIAMANTI INVENTA, MA SI VA AI RIGORI - L'Inghilterra prende il pallino del gioco in avvio di supplementari, ma Hodgson si inventa un cambio inspiegabile levando Parker per mettere Henderson (95') e pian piano si scopre che i britannici vogliono soprattutto evitare problemi. L'Italia ha meno benzina ma più tecnica e così risale sino a colpire il secondo palo della serata con Diamanti, che al 101' sbaglia un cross e colpisce un legno incredibile. È sempre Alino ad andare vicino al gol in un secondo supplementare letteralmente dominato dall'Italia, ma il suo sinistro su una sfuriata di Balzaretti a sinistra va a lato (114'). È invece il destro di Diamanti a inventare il cross per il gol di Nocerino un minuto dopo, peccato che il centrocampista segni in offside e l'arbitro annulli giustamente. L'ultima emozione è questa, si va ai rigori con un'Italia che meriterebbe decisamente di più dopo una partita condotta in lungo e in largo.
ALINO PORTA L'ITALIA IN SEMIFINALE - I rigori sono un premio eccessivo per l'Inghilterra, ma sono i britannici a portarsi in avanti per primi. Perché Balotelli batte il primo e segna, Gerrard fa altrettanto ma Montolivo al secondo giro la mette in corridoio e Rooney si merita il punto del 2-1. È il momento decisivo. Dal dischetto va Pirlo, che da vero leader si inventa il colpo di genio che psicologicamente fa girare la sfida. Un cucchiaio pazzesco che fa capire all'Inghilterra che l'Italia c'è ancora. Il resto, poi, lo fa Young che colpisce in pieno la traversa regalando la parità sul 2-2. Tocca a Nocerino, che spiazza Hart e riporta in avanti l'Italia. Poi a Cole, che si fa ipnotizzare da Buffon. E, alla fine, Diamanti insacca il rigore decisivo, quello del 4-2. L'Italia vola in semifinale strameritando. Adesso c'è l'appuntamento di gala con la Germania, giovedì sera a Varsavia. Attenzione Mannschaft, la Nazionale ha acceso i fari.


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Doppietta di Balotelli: l'Italia vola in finale!
Dodici anni dopo l'ultima volta, l'Italia torna in finale in un'edizione dell'Europeo: la Germania è battuta a Varsavia grazie alla doppietta di Mario Balotelli. Di Oezil, nel recupero, il gol tedesco su calcio di rigore che fissa il finale sul risultato di 2-1
Una grande Italia si guadagna con pieno merito la finale degli Europei. La Germania super-favorita è spazzata via dall'ottima prestazione dei ragazzi di Prandelli, che dominano l'incontro e puniscono con Balotelli in versione fenomeno. Solo nel finale la reazione d'orgoglio tedesca con il rigore di Oezil che fissa il finale sul 2-0 per l'Italia. E adesso tutti a Kiev: contro la Spagna per giocarsi il titolo di campione d'Europa.

ABATE NON CE LA FA: KROOS DALL'INIZIO - Prandelli recupera dal primo minuto De Rossi e Chiellini, che va a fare il terzino a sinistra, non Abate, fermato dal riacutizzarsi del problema che lo ha colpito nel secondo tempo della sfida contro l'Inghilterra. Montolivo confermato sulla trequarti: davanti Balotelli e Cassano. Loew infoltisce il centrocampo con Kroos al posto di Mueller, e sceglie Gomez come terminale offensivo al posto del laziale Klose.

DOPPIETTA DI BALOTELLI: CON ESULTANZA - Pronti via e la Germania spaventa Buffon con Hummels su azione di calcio d'angolo: il tap-in del difensore tedesco è fermato da Pirlo sulla linea di porta. Meglio la formazione di Loew nella fase iniziale della partita: Kroos ci prova dalla distanza, ma il suo sinistro è allontanato da Buffon con i pugni. Al 18esimo il primo tiro dell'Italia: a eseguirlo è Montolivo che però scalda solo le mani a Neuer. Sale l'Italia, cresce Cassano, con il Pibe de Bari che esalta Neuer dalla distanza. E' il preludio al gol azzurro che arriverà al 20esimo: assolo di Cassano sulla sinistra, cross morbido per Balotelli e colpo di testa che batte Neuer. Balotelli esulta, e con lui tutta l'Italia, quella a casa e ovviamente quella in campo. Che prende coraggio, gioca meglio della Germania e al 36esimo raddoppia. Ancora con SuperMario, che al 36esimo gela i tedeschi con una bordata di destro dal limite dell'area sugli sviluppi di uno splendido lancio di Montolivo. E via ancora a esultare, senza maglia (arriverà il giallo), ma va bene così.
L'ITALIA SBAGLIA IL 3-0: POI RIGORE DI OEZIL - La Germania è brutta che più brutta non si può e allora Loew corre ai ripari nell'intervallo: fuori gli evanescenti Podolski e Gomez, dentro Reus e Klose. Tedeschi subito più pericolosi, proprio con Reus, che impegna Buffon con una bella conclusione da posizione defilata e poi colpisce la traversa direttamente su calcio di punizione. Balotelli è in giornata di grazia e si vede: al quarto d'ora del secondo tempo salta due uomini e poi calcia da posizione defilata. Palla a lato, ma l'Italia crea ed è pericolosa. Prandelli decide di cambiare qualcosa a metà ripresa: fuori Cassano e Montolivo, dentro Diamanti e Thiago Motta. La Germania si lancia all'attacco senza più badare a difendere con l'Italia, che nel frattempo sostituisce Balotelli (acciaccato) con Di Natale, sbaglia a più riprese il colpo del ko. Al 91esimo un tocco di mano di Balzaretti manda Oezil sul dischetto: Buffon intuisce, ma non ci arriva. Ma non c'è più tempo per recuperare: l'Italia supera la Germania e raggiunge la Spagna a Kiev. Per il titolo di campione d'Europa ci sono anche gli Azzurri di Cesare Prandelli. Dodici anni dopo l'ultima volta.


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L'Italia si inchina a una grande Spagna: è 4-0
Gli Azzurri cadono nella finale dell'Europeo: David Silva, Jordi Alba, Torres e Mata decidono la sfida. La Nazionale non è mai stata in partita e ha perso anche Chiellini (20') e Thiago Motta (60') per infortunio, chiudendo la sfida in dieci nell'ultima mezz'ora. Furie Rosse da record
Lasciamogli il pallone, perché questo è il loro gioco. Non c'è niente da fare, anche l'assalto dell'Italia di Cesare Prandelli non è valso a nulla. Nemmeno la nazionale che più di tutte aveva imitato il possesso palla della Spagna è riuscita a portare a casa qualcosa al momento del dunque. Le Furie Rosse vincono ancora, battono gli Azzurri 4-0 nella finalissima di Kiev e portano a casa Euro 2012 battendo gli Azzurri nella finalissima di Kiev. Un match stritolato nel giro di un quarto d'ora, alla faccia di chi si era convinto che il loro fosse un calcio ormai noioso e prevedibile. Alla fine vincono ancora loro. Dopo l'Europeo del 2008 e il Mondiale del 2010. Un "triplete" da paura, che non era mai riuscito a nessuno. Già, lasciamogli il pallone. Questo è davvero il loro gioco.

FABREGAS TITOLARE, BALZARETTI IN PANCA - Vicente Del Bosque lascia fuori il centravanti di ruolo dopo l'esperimento di Alvaro Negredo in semifinale contro il Portogallo. Torna titolare Cesc Fabregas, mentre gli altri dieci undicesimi sono confermati con Pedro che parte ancora una volta dalla panchina. Nessuna novità rispetto alle anticipazioni per Cesare Prandelli, che rispetto alla semifinale vinta 2-1 contro la Germania lascia fuori Federico Balzaretti e recupera Ignazio Abate sull'out di destra nell'ormai tradizionale 4-3-1-2 della Nazionale.

SILVA E ALBA, L'ITALIA VA SOTTO 2-0 - Il primo tiro è di Andrea Pirlo, che al 2' calcia a lato dopo una bella azione di Antonio
Cassano. Ma l'avvio è tutto di marca spagnola. Le Furie Rosse si scrollano di dosso discussioni stucchevoli sul fatto che siano più o meno noiose alzando da subito il tono della contesa. Ritmi alti, possesso palla dei giorni migliori e un Andrés Iniesta incontenibile. Al 7' Sergio Ramos sfiora la porta di testa sugli sviluppi di un corner, mentre al 10' Xavi calcia alto di un nulla un tiro da fuori al termine di un'azione interminabile della Spagna. E, puntuale, al 14' arriva l'affondo. Iniesta vede il movimento senza palla di Cesc Fabregas, Giorgio Chiellini - irriconoscibile - non lo tiene e la palla va dentro, insaccata dall'accorrente David Silva. La fascia sinistra, quella presidiata da Chiellini, diventa terreno di conquista per gli uomini di Del Bosque. E al 20' il difensore azzurro getta la spugna per un riacutizzarsi dei problemi muscolari che lo avevano tenuto fuori contro l'Inghilterra. Al suo posto entra Federico Balzaretti, che dà sicurezze maggiori in fase difensiva e spinge molto in attacco. La Nazionale ha un guizzo e impensierisce Iker Casillas con una serie di corner precisi di Pirlo, mentre Cassano sporca due volte i guanti al portiere avversario con una conclusione centrale (29') e una bella botta da fuori (33'). Eppure, è un fuoco di paglia. La Spagna, dopo aver rifiatato, riparte come se nulla fosse. E al 41' insacca il 2-0 con Fabregas che serve alla perfezione Jordi Alba, lanciatosi in profondità con un movimento senza palla da manuale, iniziato dalla propria metà campo. Il terzino non sbaglia a tu per tu con Buffon e insacca il primo gol in nazionale, quello che chiude un primo tempo traumatico per gli Azzurri, in netto affanno con gli uomini migliori.

THIAGO MOTTA CEDE, TORRES ISPIRA IL POKER - Prandelli toglie subito Cassano che, anche per problemi al ginocchio, viene rimpiazzato dall'avvio del secondo tempo da Antonio Di Natale. Il bomber dell'Udinese ci prova subito ma prima spedisce alto un facile colpo di testa (46') e poi spara su Casillas un sinistro dal cuore dell'area (51'). La partita vive le fasi più spettacolari. Perché da un lato l'Italia prova il tutto per tutto e dall'altro la Spagna cerca di chiudere la partita calando il tris. Fabregas ubriaca la difesa azzurra e al 48' viene bloccato soltanto da Buffon, mentre al 49' le Furie Rosse reclamano giustamente per un calcio di rigore non assegnato (mani vistoso di Bonucci su incornata di Sergio Ramos). Prandelli al 56' finisce i cambi con la più infausta delle sostituzioni: Thiago Motta per Montolivo. La partita del neo-entrato dura soltanto 4', perché al 60' gli cede la coscia destra ed è costretto a uscire in barella. L'Italia resta in dieci e la partita finisce qui. La Spagna continua ad aggredire, pur abbassando i ritmi. Del Bosque mette prima Pedro per Silva (58') e poi Torres per Fabregas (75'), mentre Abate e Balzaretti stringono i denti per non lasciare la Nazionale in nove. All'84' arriva l'inevitabile 3-0 di Torres, che segna il terzo gol del torneo divenendo capocannoniere ex-aequo con un piattone facile facile nel cuore dell'area. Sono i titoli di coda. A mandarli è l'uomo che aveva iniziato tutto quattro anni fa in una bollente notte di Vienna, quando la Spagna salì sul trono d'Europa per la seconda volta nella propria storia stendendo la Germania. Torres che aveva interrotto il digiuno, Torres che sigilla un delirio di onnipotenza valso due Europei e un Mondiale nel giro di quattro anni con l'assist per Juan Mata, che entra all'86' per Iniesta e due minuti dopo insacca il poker. Finisce 4-0, la finale con il divario più ampio di sempre. Già, il pallone è proprio loro.



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